Il Papa intervistato dal Corriere della Sera

È passato un anno da quel 13 marzo 2013, giorno in cui Jorge Mario Bergoglio venne scelto come nuovo Sommo Pontefice. Quella sera il 266esimo vescovo di Roma si è affacciato alla loggia e ha tenuto il suo primo discorso da Papa, presentandosi col nome di Francesco.

 

Oggi, a pochi giorni dal primo anniversario, il Santo Padre ha concesso una intervista al Corriere della Sera in cui ha affrontato molti argomenti importanti. Qui di seguito alcuni passaggi suggerendo di accedere al sito del Corriere della Sera per l’intervista integrale.

 

 

Prima di tutto una sorta di appello a chi lo dipinge come un supereroe:

Dipingere il Papa come una sorta di superman, una specie di star, mi pare offensivo. Il Papa è un uomo che ride, piange, dorme tranquillo e ha amici come tutti. Una persona normale. Mi piace stare tra la gente, insieme a chi soffre, andare nelle parrocchie, non mi piacciono le interpretazioni ideologiche, una certa mitologia di papa Francesco. Quando si dice per esempio che esce di notte dal Vaticano per andare a dar da mangiare ai barboni in via Ottaviano. Non mi è mai venuto in mente. Sigmund Freud diceva, se non sbaglio, che in ogni idealizzazione c’e’ un’aggressione.

 

Tra gli argomenti affrontati c’è anche quello degli scandali legati alla pedofilia, un argomento delicato ma di cui non si può e non si deve non parlare:

Voglio dire due cose. I casi di abusi sono tremendi perché lasciano ferite profondissime. Benedetto XVI è stato molto coraggioso e ha aperto una strada. La Chiesa su questa strada ha fatto tanto. Forse più di tutti. Le statistiche sul fenomeno della violenza dei bambini sono impressionanti, ma mostrano anche con chiarezza che la grande maggioranza degli abusi avviene in ambiente familiare e di vicinato. La Chiesa cattolica è forse l’unica istituzione pubblica ad essersi mossa con trasparenza e responsabilità. Nessun altro ha fatto di più. Eppure la Chiesa è la sola ad essere attaccata.

 

Qualche parole anche su argomenti più delicati come i fedeli divorziati e le unioni civili.

Per Papa Francesco “occorre riflettere molto in profondità”, solo in questo modo si “potranno affrontare seriamente le situazioni particolari, anche quelle dei divorziati”.

Il Santo Padre ribadisce ancora una volta che il matrimonio è fra un uomo e una donna.

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