Nuove professioni, il futuro dei consulenti familiari
In arrivo regole per 157 professioni, con un milione e mezzo si operatori tra cui i Consulenti Coniugali e Familiari. Il provvedimento dà una definizione di queste professioni spiegando che si tratta di quelle "non organizzate in ordini o collegi" più altre "professioni sanitarie". Le attività che ora verranno regolamentate in maniera definitiva potranno essere svolte in forma individuale, societaria o come lavoro indipendente.
E i vari lavoratori potranno costituire associazioni professionali per valorizzare le competenze degli associati e garantire il rispetto di regole deontologiche. Potranno fare pubblicità sul web, sempre secondo le regole fissate e dovranno fare riferimento, tra le varie cose, allo statuto, ai componenti dell'associazione, alle eventuali sanzioni previste.
In più, ci sarà la possibilità, per le associazioni professionali, di promuovere la costituzione di comitati di indirizzo e sorveglianza sui criteri di valutazione e rilascio dei sistemi di qualificazione e competenza professionale, con oneri posti a carico delle associazioni.
I 157 tipi di professionisti potranno anche 'autoregolamentarsi’ e le varie associazioni che nasceranno potranno rilasciare ai propri iscritti degli attestati, previe necessarie verifiche, sotto la responsabilità del proprio rappresentante legale, al fine di tutelare i consumatori e di garantire la trasparenza del mercato
L’impatto della legge oggi approvata riguarda più di tre milioni di persone che esercitano una delle oltre 200 attività non regolamentate (es. pubblicità, grafica, traduzioni, consulenza aziendale, archeologia, formazione, periti assicurativi, consulenti di investimento, counselor, tributaristi, biotecnologi, pedagogisti, guide turistiche ecc.) le quali, d’ora in poi, potranno costituire associazioni a carattere professionale di natura privatistica, fondate su base volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva, con il fine di valorizzare le competenze degli associati e diffondere tra essi il rispetto di regole deontologiche, favorendo la scelta e la tutela degli utenti nel rispetto delle regole sulla concorrenza.
Tali associazioni avranno il compito di promuovere la formazione permanente dei propri iscritti, adotteranno un codice di condotta, vigileranno sulla condotta professionale degli associati, definendo le sanzioni disciplinari eventualmente da irrogare agli associati per le violazioni al medesimo codice e promuoveranno forme di garanzia a tutela dell’utente.
Esse, inoltre, potranno rilasciare degli attestati relativi alla qualità della prestazione offerta, da redigere in conformità alla normativa tecnica Uni. La nuova normativa riguarda unicamente quelle professioni che non facciano riferimento alle attività riservate per legge a soggetti iscritti in Albi o elenchi. Nettamente contrario l’Ordine degli psicologi.